Sycamore is an architecture and interior design practice specializing in residential and commercial sectors. Our aim is to provide inspiration to conceive a project and care to deliver it.

Raniero Botti is the founder and CEO of Sycamore. He is a IT registered Architect having graduated from La Sapieza School of Architecture with commendation.

Sycamore Architecture Research
Via Luigi Rava, 19
00149 Roma

+39 06 5757470
info@sycamore.it

Location

Facebook
Instagram
Vimeo

Teatro Verdi

Terni

2020 -

1.Inedite Identità

La stratificazione è la caratteristica predominante del Teatro Giuseppe Verdi. Il progetto che proponiamo è concepito con la consapevolezza che delle cose non reversibili accadono: un edificio bombardato è una storia che non può essere riedita. La convinzione alla base di questo progetto è che lo spazio dell’architettura è un fatto umano che non ha relazioni con il tempo in cui è costruito; che il pro-naos del Poletti ha dignità di contemporaneità così come l’ampliamento che presentiamo. Contemporaneo è il momento in cui si fanno le architetture poi nel tempo diventano testimonianza di quel periodo; nei secoli si valorizzano acquistando valenza storico artistica. E’ proprio qui il punto: fare architettura con grande responsabilità e consapevolezza.

Le particolarità di questo intervento e del progetto proposto sono di vario tipo.

Un nuovo spazio interno del teatro con un forte impatto emozionale con attenzione al confort visivo ed acustico dello spettatore.

Una riorganizzazione delle funzioni ed una ottimizzazione distributiva al fine di rendere il teatro un luogo riconoscibile per la città di Terni.

IL  retro del teatro diventa il protagonista della riqualificazione urbana: i nuovi volumi e la sistemazione esterna nobilitano un vuoto ad oggi di scarso valore architettonico.

2.Il Teatro

  2.1.La sala

La sala è composta da quattro grandi settori centrali e sei balconate che si arrampicano sul suo perimetro, progettate in modo da raggiungere gli 800 posti richiesti e garantire una vista ottimale da ogni seduta. Com’è richiesto dal committente è prevista l’eliminazione della platea mediante la continuazione dell’inclinata della galleria tra la quota 1,25m e 4.50m e realizzare sotto la galleria  una sala minore  “ il ridotto “ per concerti e sala prove ma anche per usi polifunzionali non necessariamente rappresentazioni teatrali.

In relazione all’inclinazione della platea, il palcoscenico sarà rialzato di circa 2.20m rispetto alla quota attuale, lasciando spazio alla fossa d’orchestra. Sarà inoltre necessario ridefinire la morfologia delle gradinate posando un nuovo pavimento flottante sulle stutture dell’attuale galleria.

L’interno della sala è caratterizzato da un rivestimento delle strutture con una doppia pelle fono-assorbente in legno curvata a creare un panneggio degli ambienti interni che mettono in congiunzione in un’unica forma fluida le platee, le balconate e gli elementi acustici. La scelta architettonica fluida e la caratteristica del materiale utilizzato, il legno, determineranno in termini di confort acustico un grande valore aggiunto per il nuovo teatro . La morfologia  e la qualità del rivestimento  della sala  assecondando il confort acustico e visivo  degli spettatori.  

I tre livelli della sala sono collegati al foyer attraverso dei percorsi laterali alla sala da cui si aprono anche le vie di fuga esterne all’edificio. Le scale di sicurezza sono state concepite come elementi architettonici integrati nella composizione dei nuovi volumi esterni di progetto.

2.2.Il ridotto

Il ridotto, ricavato sulla platea dell’attuale teatro, accoglierà 208 posti a sedere. Si presenta come un involucro continuo che caratterizza l’aula in termini tecnologici ed architettonici. Il rivestimento liscio fono-riflettente copre un’intercapedine in cui si diramano i sistemi tecnologici e che permetteranno all’ambiente di assolvere l’uso di sala prova, sala minore e sala conferenze/proiezioni. Anche in questa sala un soffitto flottante in legno è la risposta al confort acustico per poter offrire anche qui una ottima qualità del suono allo spettatore.

2.3.I camerini

Le quote e le planimetrie dei camerini sono totalmente ridefinite. L’accesso avverà direttamente dalla quota stradale di Largo Sant’Agape. La zona d’ambito dei camerini includerà: 4 camerini di gruppo con relativi servizi, 3 camerini singoli con relativi servizi, servizi igienici uomo/donna, gli spazi che collegano i camerini con i palchi, un montacarichi collegato con il palcoscenico e con i depositi.

3.I nuovi volumi

La nuova facciata del complesso Su largo Sant’Agape è caratterizzata da due principali volumi che vengono compenetrati orizzontalmente da un terzo, meno netto nella definizione delle luci e delle ombre. I due volumi principali sono inoltre segnati da bucature e scale tecniche seguendo delle logiche di casualità. Le forme geometriche dei nuovi volumi, differenziate dall’uso dei materiali  e calibrate con le nuove scale creano un edificio scultoreo ,consegnando al centro storico un momento di interesse anche integrato con la nuova sistemazione,  ampliamento dell’area pedonale .

  3.1.La torre scenica

È previsto l’abbattimento e la ricostruzione per intero della vecchia torre scenica. L’edificio sarà nuovamente chiuso con una facciata parallela al prospetto principale del Pollini rimodulando l’attuale percezione dello spazio urbano. Il nuovo volume avrà un rivestimento di facciata in elementi di terracotta posati su sottostruttura in montanti di acciaio. Questo sistema permette alla facciata di affiancarsi alla muratura esistente dichiarando i propri caratteri identitari con un gioco di sovrapposizione di filigrane.  La forma e la caratteristica del rivestimento della torre scenica creano mediante le ombre e chiaro scuro una tridimensionalità alla parete che contrasta con la muratura di mattoni del corpo di fabbrica del teatro. Si instaura un dialogo cromatico e materico  valorizzando il vecchio con il nuovo e viceversa.

Le vie di fuga, e le scale tecniche che collegano i ballatoi tecnici sono estradossati al volume e rivestiti in acciaio corten così come la pensilina che nasconde gli impianti tecnici posti in  copertura. La copertura- pensilina pensata come elemento funzionale /decorativo, volutamente molto leggera, sporge dall’edificio per  proteggere e  coprire le  scale di emergenza sul  prospetto laterale.

 3.2.Il museo

Il volume che controbilancia la massa della torre scenica. Questo piccolo edificio dalla linee essenziali e minimali contrasta con il teatro e la nuova torre scenica, una piccola scultura molto equilibrata rivestita in  pietra crema d’orcia  e vetro nella sommità dove si apre poi una terrazza praticabile e fruibile dai visitatori del piccolo museo.  

Oltre al museo, vi sono i locali tecnici e  gli uffici. L’ingresso al piano terra avviene dal piccolo distanziamento dei volumi della torre scenica e del museo. Si viene accolti in un atrio comune per gli artisti, i visitatori e gli addetti. Il museo si trova al secondo piano dell’edificio e consiste in uno spazio a due livelli con terrazzi per gli eventi. museo e del teatro sono in collegamento diretto con essi e con gli ambienti dei laboratori.

 

  3.3.Gli uffici e le aule per laboratori

Gli uffici e le aule per laboratori hanno il loro ingresso da Largo Sant’Agape e sono caratterizzati da un brise soleil che perimetra l’intero piano garantendo le necessarie caratteristiche di illuminazione indiretta. Si configura un settore dedicato alla gestione del museo e del teatro in collegamento diretto con essi e con gli ambienti dei laboratori.

4.La piazza

Come accennato in precedenza la particolarità di questo intervento che ha caratteristiche nel suo piccolo di essere un’occasione di riqualificazione urbana. E’ un progetto dove il retro dell’edificio diventa importante quanto l’ingresso del teatro. I volumi della torre scenica e del museo riqualificano il vuoto urbano della piazza antistante.

A rafforzare questa idea di riqualificazione il progetto della sistemazione della piazza, è una estensione sul piano statale del nuovo progetto sopra citato, un tutt’uno armonico e di forte valore compositivo.

L’idea è quella di estendere la zona pedonale dell’asse di Via dell’Ospedale anche sulla piazza antistante  il museo e la torre scenica .

Materiali e disegno differenziano, nel trattare la pavimentazione, momenti di :

Sosta con sedute realizzate con elementi in pietra monolitici che si stagliano dalla pavimentazione pensata in assi di legno .

Transito pedonale utilizzando la stessa pavimentazione di pietra utilizzata già nella sistemazione pedonale di Via dell’Ospedale.

Verde, mediante inserimento di tre alberature ombreggianti  nella zona di sosta.  

Attacco a terra del museo, scultura architettonica, mediante una perimetrazione con ciottoli a secco di grandi dimensione .

Progetti

41°51'22.9"N

12°27'27.9"E

Rome

16°

Clouds